Chi siamo
Il Centro Antiviolenza dell’Ambito Territoriale di Foggia, promosso dal Comune di Foggia e dall’ASL di Foggia, è operativo dal 2011 ed è finanziato con i fondi del Piano Sociale di Zona (L.R. n. 19/2006 e Reg. n. 4/2007).
Il Centro Antiviolenza svolge la sua azione in raccordo con l’Equipe multidisciplinare integrata Abuso e Maltrattamento.
Dal 2022 la gestione del CAV è affidata all’ATI - Matrix/Mondo Nuovo A.P.S., di cui il consorzio Matrix è capofila.
Obiettivi
Offrire uno spazio protetto e non giudicante in cui accogliere donne, uomini e bambini/e che possono trovare ascolto, informazioni utili, sostegno e confronto e prendere le decisioni più opportune per se, valorizzando le loro risorse personali e quelle esterne su cui possono contare per poi tracciare nuovi percorsi possibili.
Prevenire la violenza di genere promuovendo azioni di sensibilizzazione e formazione sul territorio.
Rafforzare la rete territoriale di Enti Istituzionali e Associazioni per contrastare il fenomeno della violenza, utilizzando linguaggi condivisi e strumenti di lavoro sinergici.
pianeta donna
i nostri servizi
Un'équipe altamente specializzata a tua disposizione:
psicologi, educatori, assistenti sociali, avvocati
Servizi
I servizi del punto d’ascolto e di accoglienza per donne vittime di violenza sono completamente gratuiti e costituiscono l’impegno attivo del Centro Anti-Violenza nel contrastare e reagire a tutte le forme di violenza.
Accoglienza telefonica
L’accoglienza telefonica è effettuata attraverso un numero verde attivo 24 h su 24 h, tutti i giorni dell’anno ed accessibile da tutto il territorio nazionale gratuitamente. La fascia oraria è coperta alternativamente da un’operatrice negli orari di apertura del centro.
Consulenza psicologica
Il servizio è orientato alla comprensione, alla definizione del problema ed alla ricerca di eventuali strategie di trattamento adeguate. Attraverso colloqui di sostegno psicologico si tende a rafforzare l’Io e le capacità di rielaborare gli accaduti personali.
Consulenza legale
Prestazione professionale che prevede colloqui informativi di carattere legale sugli strumenti giuridici cui la donna può far ricorso per tutelare i propri diritti. Su appuntamento, il legale fornisce informazioni afferenti problematiche familiari e sociali intervenute inquadrando le forme di violenza in specifiche fattispecie di reato; consiglia ed assiste l’utenza nello svolgimento di atti e in un eventuale procedimento.
Accompagnamento
c/o enti e istituzioni
Tale servizio è garantito con l’ausilio di personale di MondoNuovo A.P.S. ed è un valido supporto alla donna che necessita d’interventi mirati (come ad esempio accompagnamento al pronto soccorso, ai servizi sociali, ai servizi di patronato e CAF, ecc).
Gruppi di auto-aiuto
Periodicamente si riuniscono presso la sede del Centro Antiviolenza dei gruppi di sostegno che, attraverso il confronto di esperienze di donne che hanno potuto fare un percorso di rielaborazione dei propri vissuti, creano in uno spazio di condivisione un clima di solidarietà, spezzando così quel senso di incapacità a modificare la realtà quotidiana.
MondoCAV
Notizie, iniziative,
eventi, rubriche inerenti
al tema della violenza
contro le donne.
agenda
appuntamenti in vista
Una piaga in ascesa
Storie di madri, di figlie, di amiche, colleghe, conoscenti finit ...
25 novembre: Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
Centro Antiviolenza Ambito Territoriale di Foggia “Carmela Morlino” ...
Iniziative per l’8 marzo 2022
Centro Antiviolenza Ambito Territoriale di Foggia “Carmela Morlino” ...
Testimonial
le donne che parlano
donna.
donna.
domande frequenti
f.a.q.
Un aggressore può cambiare?
Un aggressore potrebbe intraprendere adeguato percorso di recupero presso servizi specializzati (Centro per uomini autori di violenza - CUAV) ma il semplice fatto che questi si sottoponga a tali percorsi non è garanzia di cambiamento. Difficilmente un uomo che esercita violenza su altra persona può cambiare da solo.
Come faccio a capire che sono vittima di vittima di violenza psicologica?
Siamo dinanzi ad un maltrattamento psicologico quando viene compromesso il diritto ad esprimersi, viene colpita la propria dignità personale ovvero tutte le forme di mancanza di rispetto, atteggiamenti volti a ribadire continuamente uno stato di subordinazione e una condizione di inferiorità. A questo si aggiunge, nella maggior parte delle situazioni, uno stato di isolamento sociale imposto gradualmente alla vittima dal partner, che possa assicurargli il pieno controllo.
Quando è il caso di fare una denuncia?
Spesso il grado di motivazione di una vittima di violenza a denunciare è molto basso poiché sussiste ancora un forte legame di tipo emotivo con l’aggressore o per fattori puramente economici. Quando si delinea una situazione tale per cui una donna vittima di violenza non è pronta per sporgere formale denuncia-querela nei confronti del presunto aggressore, è possibile chiedere un provvedimento di natura amministrativa quale l’AMMONIMENTO DEL QUESTORE.
Se denuncio il mio compagno, potrei rischiare di perdere i miei figli?
Assolutamente no poiché i figli sotto sottoposti ai maltrattamenti parimenti alla mamma anche se in alcuni casi coinvolti come astanti. Non sono da sottovalutare le conseguenze della violenza assistita sui figli. Pertanto, i figli come la madre devono essere ugualmente tutelati per scongiurare il rischio che possano sviluppare tendenze suicide o lesioniste o introiettare la violenza come modalità comportamentale per risolvere eventuali conflitti.
Una terapia di coppia o un percorso di mediazione possono servire in una situazione di violenza intrafamiliare?
Bisogna distinguere un rapporto conflittuale dalla violenza e su tale distinzione comprendere che un percorso di coppia o di mediazione, ossia conciliativo, è possibile solo nella prima fattispecie.
Pur avvalendomi dei servizi del centro, potrei scegliere di non denunciare?
Si è possibile chiedere supporto senza necessariamente denunciare poiché il percorso di sostegno di un Centro Antiviolenza prevede l’elaborazione di quanto in essere o già accaduto ovvero delle azioni e procedure che si possono intraprendere (tra cui la denuncia). Tale percorso è concordato con l’interessata. Tuttavia, ci sono casi di estrema gravità che, secondo la legge, prevedono la procedibilità d’ufficio (es. casi di grave pregiudizio a danno di minori, flagranza di reato,…). Una situazione di pericolo imminente per l’incolumità della donna e/o dei suoi figli, al fine di salvaguardare e tutelare madre e/o figli può prevedere il collocamento di questi presso una Casa-Rifugio.
I servizi del centro sono a pagamento? Posso accedere in anonimato?
I servizi di un Centro antiviolenza sono tutti gratuiti e vi si può accedere anche in anonimato.
Che tipo di aiuto posso trovare presso un CAV?
Il Centro Antiviolenza sostiene le persone in percorsi di uscita dalla violenza. Offre uno “spazio” dove è possibile esprimere il vissuto, raccontare e leggere, dal proprio punto di vista, l’esperienza della violenza subita, ricostruire stima e fiducia in se stessi ponendo al centro i desideri, la libertà e l’autonomia di scelta, tracciando una strategia efficace di uscita dalla violenza nel più assoluto rispetto dell’anonimato, la riservatezza e la gratuità dei servizi offerti. I servizi garantiti sono i seguenti: ascolto ed accoglienza, consulenza legale, consulenza psicologica, gruppi di aiuto, casa rifugio, accompagnamento nel rapporto con enti ed Istituzioni.